Omicidio stradale: primo sì del Senato. Il disegno di legge ora passa alla Camera

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Il Senato approva in prima lettura il disegno di legge sul reato di omicidio stradale con 163 sì, 2 contrari e 65 astenuti. Il DDL introduce le modifiche al Codice penale, all’articolo 380 del Codice di Procedura penale e al Codice della Strada in materia di omicidio stradale. D’ora in poi reclusione da otto a dodici anni per chi si pone alla guida di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica o alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti e cagiona per colpa propria la morte di una persona.

Il testo prevede un’aggravante se il conducente si dà alla fuga e gli anni di carcere diventano 18. il DDL prevede anche l’introduzione del reato di lesioni personali stradali, punito con la reclusione da 2 a 4 anni. Con la riforma sarà introdotto anche l’arresto obbligatorio in flagranza, in caso di omicidio stradale, e tra le pene accessorie è prevista anche la revoca della patente che può arrivare fino a 30 anni.

Il testo approvato dal Senato accoglie gli emendamenti sui quali il governo aveva dato giudizio negativo e passati con un’ampia maggioranza trasversale a prima firma Luis Alberto Orellana (ex M5S) e Marco Filippi (Pd), che escludono l’applicazione del reato di omicidio stradale ai casi di morte provocata da guida contromano, passaggio con il semaforo rosso e sorpasso vicino a un attraversamento pedonale.

Il provvedimento ora passa alla Camera. “Un impegno che ho preso da sindaco con le famiglie delle vittime di incidenti” così il premier Matteo Renzi ha giudicato su Twitter il via libera di Palazzo Madama al DDL.

Positiva anche la reazione delle associazioni Asaps (sostenitori Polstrada) e le Associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni alla notizia del voto: d’altra parte sono state loro a raccogliere oltre 80.000 firme (primo firmatario fu Matteo Renzi) e a scrivere la prima stesura del testo sull’omicidio stradale.

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