L’Aula della Camera ha definitivamente approvato con 277 sì la riforma del sistema scolastico che adesso è legge. Nonostante le polemiche e le divisioni politiche, il progetto Renzi-Giannini ha preso vita e queste sono le novità tra assunzioni, ruolo del preside, potenziamento di alcune materie, formazione degli insegnanti, detrazioni fiscali per le famiglie con figli, interventi di edilizia scolastica, ecc.
1) Saranno circa 100.000 gli insegnanti precari che troveranno posto nella scuola. 45mila otterranno la cattedra subito, entro il 15 settembre, per rimpiazzare i colleghi che vanno in pensione e coprire posti vacanti, e altri 55mila (gli insegnanti in più dell’organico dell’autonomia) saranno chiamati nel corso dell’anno scolastico; tutti gli altri (abilitati con i Tfa, i tirocini formativi attivi o con i Pas, i percorsi speciali) dovranno aspettare il concorso del 2016 per 60mila cattedre. Ogni istituto avrà in organico una media di 7 docenti in più rispetto al passato.
2) Gli scatti di carriera (ossia gli aumenti di stipendio) non saranno più legati solo all’anzianità ma anche ai crediti formativi e didattici che gli insegnanti acquisiranno nel tempo. Ogni tre anni il dirigente scolastico, che sarà valutato a sua volta, potrà distribuire premi economici ai docenti più meritevoli. Per provvedere al pagamento di questi bonus è stato stanziato un fondo di 200.000 euro l’anno. Ulteriore benefit riservato al corpo insegnanti è dato da un buono di 500 euro che dovrà essere utilizzato per il personale aggiornamento tramite l’acquisto di materiale o corsi.
3) Spariranno i supplenti: il sistema delle supplenze sarà sostituito dall’organico funzionale d’istituto, o reti di scuole, costituito da un numero di docenti che servirà a coprire gli insegnanti assenti e da una quota aggiuntiva per tutte le altre esigenze. Ciascun preside avrà a disposizione un tot di insegnanti, non solo per le cattedre, ma anche per lavorare a singoli progetti, come un progetto europeo o per l’alternanza tra scuola e lavoro.
4) I presidi potranno scegliere l’organico scolastico, seguendo le predisposizioni degli Uffici Scolastici Regionali, e avranno l’onere di controllare l’operato del proprio team. I loro nuovi poteri sono principalmente due: quello di chiamata diretta degli insegnanti per assegnare loro incarichi (non posti di lavoro dal momento che sono già assunti) di durata fino a 3 anni rinnovabili e quello di decidere chi premiare per il lavoro svolto. Il POF (piano dell’offerta formativa) avrà durata triennale ed ogni istituto potrà autonomamente chiedere allo Stato ciò di cui necessita.
5) Saranno valorizzati lo studio della musica e dell’educazione fisica alla scuola primaria. Previsti anche insegnamenti in lingua. Alla scuola media più lezioni di lingua straniera, cittadinanza attiva e laboratori. Alle superiori si potenzieranno arte, diritto ed economia, musica, lingue. Tirocini formativi, anche all’estero, saranno obbligatori per gli istituti e per i licei.
6) Confermato il fondo previsto nella legge di stabilità: 1 miliardo di euro per il 2015, 3 miliardi a partire dal 2016. Inoltre dalla BEI sono arrivati 940 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Per cui via libera ai bandi per la costruzione di scuole al passo con le nuove tecnologie e mutui agevolati per le ristrutturazioni.
7) Saranno offerte a studenti e insegnanti più competenze digitali che strumentazioni. Andranno dunque in soffitta lavagne multimediali e tablet distribuiti in passato.
8) Con la riforma tutti coloro che frequentano il triennio delle superiori (compresi i licei) dovranno fare almeno 400 ore di stage in azienda. Saranno invece 200 quelle “facoltative” per chi va al liceo. L’alternanza sarà in azienda, ma anche in Enti pubblici. A partire dalla scuola superiore gli alunni potranno scegliere, inoltre, insegnamenti “opzionali” – attivati dalle scuole – a seconda delle loro attitudini.
9) Niente 5×1000 alle scuole. Per ora tutte le risorse a disposizione finiranno alle associazioni di volontariato. Per aumentare i fondi sono state promosse delle detrazioni fiscali per coloro che fanno donazioni alla scuola con un risparmio di circa 80 euro a studente.
10) Previsti piani educativi personalizzati per gli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali, a cui tutti i docenti parteciperanno. Soprattutto nelle aree a forte presenza di alunni non italiani, è annunciato un piano di integrazione con gli stranieri oltre a laboratori linguistici per perfezionare l’italiano come seconda lingua e laboratori di lingue non comunitarie.
Per info:
http://www.camera.it/leg17/126?tab=2&leg=17&idDocumento=2994&sede=&tipo=