Democrazia, integrazione, diritti: questo l’impegno concreto di collaborazione tra il Consiglio Nazionale Forense e l’Ordine Nazionale Forense della Tunisia.
Matrimoni misti, tutela dei minori, camere arbitrali comuni. Ecco i temi principali trattati nel corso della seduta plenaria che si è tenuta lo scorso settembre a Roma tra il Consiglio Nazionale Forense e una delegazione dell’Ordine Nazionale degli Avvocati della Tunisia.
La delegazione tunisina era formata dal consigliere Essid Abdelaziz in rappresentanza del presidente Mohamed Fadhel Mahfoudh, insieme con l’on. Imen Ben Mohammed componente del Parlamento della Repubblica di Tunisia, il consigliere dell’ambasciata turca in Italia Mohamed Ali Mahjoub, e il segretario generale dell’associazione tunisina dei giovani avvocati Salou Bra.
L’incontro, promosso dalla Commissione per i Rapporti con il Mediterraneo e i Diritti Umani del CNF, segna l’avvio operativo dell’accordo di cooperazione siglato nel giugno scorso. A tal proposito, è stata istituita la Commissione Paritetica CNF – Ordine tunisino che avrà il compito di sviluppare progetti comuni e di approfondire le tematiche dell’immigrazione, con specifico riguardo al diritto di asilo, alle normative dell’Unione europea in tema di rimpatrio ed alle problematiche conseguenti ai cosiddetti matrimoni misti.
“Il CNF è convinto che le Avvocature possano fare molto per promuovere lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi – ha dichiarato il presidente del CNF Andrea Mascherin nel saluto di benvenuto alla delegazione – contribuendo a creare opportune condizioni giuridiche e promuovendo correttamente i diritti di cittadini e imprese. Lavorando insieme per la cooperazione, possiamo creare camere arbitrali per le imprese e camere di mediazione/conciliazione per le famiglie”.
“L’Avvocatura tunisina, oggi, fa parte del cosiddetto quartetto del dialogo – ha evidenziato il consigliere Abdelaziz – un consiglio informale formato dalle parti sociali che interviene in ogni aspetto della vita del Paese; la vicinanza e il supporto del CNF italiano sono molto preziosi”.
“La comunità tunisina residente in Italia è la terza extracomunitaria per numero: conta oltre 120mila cittadini. Grazie agli accordi di cooperazione tra i due governi, l’immigrazione clandestina si è ridotta in maniera consistente – ha ricordato il rappresentante dell’ambasciata Mahjoub – Siamo grati per gli sforzi compiuti dall’Italia per l’integrazione nel quadro dei rapporti di collaborazione e apprezziamo gli intenti della Commissione mista CNF – Ordine tunisino”.
“Il taglio operativo di una collaborazione che è rivolta alla vita delle persone è fondamentale – ha concluso l’onorevole Mohamed – e rappresenta un tassello indispensabile nell’ambito dei rapporti tra i due paesi, a cui occorre guardare con grande interesse anche per promuovere le proposte in Parlamento”.
L’impegno delle Avvocature è stato sottolineato anche dal coordinatore della Commissione CNF Francesco Caia, che a seguito della seduta plenaria ha tenuto la prima riunione della Commissione mista.