GIUSTIZIA TRIBUTARIA, CNF: “UN RICORSO SU TRE DA PARTE DEI CONTRIBUENTI NEI CONFRONTI DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA È FONDATO”

justice is served

Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno della Giustizia tributaria alla presenza delle più alte cariche dello Stato ha dichiarato: “Un ricorso tributario su tre presentato dai contribuenti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria è fondato. Secondo i dati riportati dalla stampa specializzata nel 2014 il contribuente sarebbe risultato vittorioso in sede legittimità nel 35,9% dei casi; il che vuol anche significare vittoria del Fisco nel 64%. In altri termini, il margine di errore dell’Amministrazione è molto alto. Il ruolo dell’Avvocatura del libero foro è la difesa del cittadino dagli errori dell’Amministrazione”.

Alpa nella sua relazione ha toccato quattro aspetti. Il primo è quello del “luogo comune” di una eccessiva durata dei processi a causa dell’elevato numero di ricorsi.

Il secondo aspetto riguarda l’attuale assetto del processo tributario: se esso soddisfi le attese di giustizia dei cittadini e se siano rispettati i principi del giusto processo. “L’Avvocatura del libero foro riserva attenzione ai problemi della giurisdizione tributaria, particolarmente significativa nel sistema complessivo di amministrazione della giustizia e tale da incidere sugli assetti economici e finanziari del Paese, potendo determinare l’entità dei flussi delle Entrate. Sia la rapidità del processo sia la particolare conformazione dell’organo decidente non possono giustificare differenze del processo tributario rispetto a quello civile ed amministrativo” ha sottolineato Alpa richiamando i principi costituzionali del giusto processo, tra i quali “il contraddittorio delle parti nel processo, in condizioni di parità, davanti ad un giudice terzo e imparziale”.

Verso questa direzione molto è stato fatto, con norme e con l’impegno di giurisprudenza e dottrina, come dimostrano alcune applicazioni pratiche, ad esempio la rimessione in termini in caso di ricorso tardivamente introdotto per causa non imputabile al contribuente; il diritto al contraddittorio e il giudizio di “terza via”, con estensione al processo tributario della disposizione contenuta del codice di procedura civile per la quale il giudice tributario se ritiene di porre a fondamento della decisione una questione rilevata d’ufficio riserva la decisione assegnando alle parti un termine per il deposito di memorie. “Rimane aperta la questione della peculiarità della natura del giudice tributario, nella sua duplice declinazione di giudice part time e giudice non specializzato” ha evidenziato Alpa che dovrebbe esser risolta con l’attuazione della legge delega n. 23/2014, assicurando anche adeguata specializzazione; snodo fondamentale anche per l’Avvocatura che con la riforma forense si avvia su questa strada.

Altro warning è giunto dall’Avvocatura: nonostante la riserva di legge costituzionale in materia tributaria “La legge tributaria è liquida. Lo Statuto del contribuente, tenacemente presidiato dalla giurisdizione di merito ma soprattutto di legittimità, è un corpo eternamente martoriato, disdegnato dalle leggi che vi derogano espressamente, posto perennemente in pericolo dalle novelle legislative in favore del Fisco e peggiorative per il contribuente. Si aggiunge, poi, a queste incertezze l’orientamento tanto discusso che ha riportato in auge l’abuso del diritto, che è sintomatico esempio di discrezionalità del giudice, al punto che si è prevista la sua codificazione, giungendo ad un vero e proprio ossimoro, in quanto una clausola generale come l’abuso del diritto per sua intrinseca natura non può essere dettagliata in una disposizione di legge”.

Concludendo, il presidente Alpa ha assicurato l’impegno dell’Avvocatura per la soluzione migliore a tutte le questioni emerse, oltre che per far decollare il processo tributario telematico. “Per semplificare e rendere più efficace il processo sarebbe utile istituire una piattaforma comune, altrimenti si consoliderà la compresenza di tre piattaforme diverse – civile, amministrativa e tributaria – con regole diverse di accesso e funzionamento. E’ necessario ampliare il numero delle sedi sperimentali e semplificare l’accesso alla piattaforma tecnologica”.

 

 

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